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About Me

Nato a Napoli nel 1964 dove vive e lavora.Dopo 25 anni di gestione aziendale ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura. Nel 2009 trasforma la sua casa in una home gallery e fonda, con l’architetto Anna Fresa, D.A.F.Na, un’associazione culturale con lo scopo di promuovere artisti. Ha esposto in Italia ed in Francia e le sue opere sono state acquisite da collezionisti in Italia e all’estero.

Principali mostre/fiere

  • Freedom Fighters – Museo Archeologico Nazionale Sperlonga – settembre 2023
  • Alessandro Magno e l’Oriente – Museo Archeologico Nazionale Napoli – maggio 2023
  • Un Tesoro di Luce e Foglie – Museo Archeologico Nazionale Napoli – marzo 2023
  • Un Tesoro di Luce e Foglie – Orto Botanico di Palermo – novembre 2022
  • Un Tesoro di Luce e Foglie – Orto Botanico di Napoli – settembre 2022
  • Freedom Fighters – Parlamento Europeo_Bruxelles – settembre 2022
  • Kloros Fùllon -Palazzo Vanalesti _Fondazione Cerio Capri – giugno 2022
  • Leib_ Il corpo vivente – Museo Campano Capua –  novembre 2021
  • Controverso – Palazzo Vanalesti _Fondazione Cerio Capri – maggio 2021
  • Leib_il corpo vivente – Museo Archeologico Nazionale Napoli – maggio 2021
  • Chorus – M.A.C. – Milano – novembre 2019
  • Sensazioni di luce – Galleria Space 1999 – Bressanone – luglio 2016
  • Art Karlsruhe 2016 – Galleria Stefano Forni – Karlsruhe (D) – febbraio 2016
  • Sensazioni di luce – Galleria Stefano Forni – Bologna – settembre 2015
  • Oltre il Nero – DafNa Homegallery, giugno 2014
  • MattinArte – Centocinquanta loghi d’artista per Il Mattino, PAN, dicembre 2012
  • The Others Fiera arte contemporanea, Torino, novembre 2012
  • 100 anni, 100 stanze, 100 artisti, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, marzo 2012
  • Cutlog Fiera arte contemporanea, Parigi, ottobre 2011
  • Open Projet Paris, DAFNA home gallery, Napoli, giugno 2010
  • Open Projet, Studio Concept home gallery , Roma, settembre 2010
  • Open Projet, Madama C. Art home gallery, Torino, ottobre 2010
  • Open Projet Paris, Atelier 7 home gallery, Parigi, novembre 2010

“Vi è una fluida organicità che pervade l’opera di Danilo Ambrosino e che si accentua nel contrasto dell’emergenza delle forme dallo sfondo nero, assoluto. Le figure che appaiono sembrano in cerca di una liberazione difficile, possibile, ma non particolarmente ricercata o necessaria. Ambrosino porta la pittura su di un piano che da un lato è narrativo, dall’altro concentra nella forma fluens le sue caratteristiche più proprie. La corporeità si agita in una forma tra il liquido e il gassoso, la figura umana resta compressa dallo sfondo nero su cui traluce con incertezza luminosa, ma anche con energia dinamica. E se il nero è il colore del bruciato, della combustione, il contrasto con la fluidità degli smalti che tracciano delle silhouette quasi plastiche è molto marcato, seppur attenuato dal monocromatismo. Quello che viene fuori e letteralmente la sensazione dell’emergere delle forme dal buio, come apparizioni di sostanze mentali che si agitano su di uno schermo notturno. La tecnica dell’artista, la sua diretta partecipazione fisica all’opera, danno ulteriori elementi per dare a questa pittura il senso di una gestualità estrema che cerca di accompagnare la pittura nella sua costruzione di un mondo essenziale, denso, al cui interno si sviluppano forme organiche.” 
Valerio Dehò 

“Dapprima più che rade poi via via più intense, con il passare del tempo arrivano ad invadere del tutto lo spazio pittorico. Sono le macchie di smalto, elemento primo e costante della ricerca artistica di Danilo Ambrosino che, partito da un piccolo segno monocromatico (nero in campo bianco), ha pian piano superato la timidezza nell’uso del pigmento e vinto il pudore al cospetto della superficie da riempire lanciandosi in coinvolgenti pitture coloratissime e di grande formato su supporti che spaziano dal cartone al polistirolo pressato.Uniche, sporadiche, fitte o senza soluzione che siano, difatti, le macchie di Ambrosino conquistano per il gioco di interpretazioni e riconoscimenti di altre forme note cui si prestano così come per le sequenze di segni e immagini cui danno vita lasciandosi leggere al pari di una partitura musicale. Di forte impatto visivo ed emotivo, sono opere molto dinamiche che nascono dall’intensa concitazione interiore dell’autore che dipinge guidato dalle sollecitazioni dell’universo dal quale è circondato: le parole, i pensieri, le persone che s’incontrano, si scontrano, s’intrecciano, semplicemente si sfiorano; insomma, un tripudio di esperienze e sensazioni. Una gran massa di energia che di volta in volta attraverso l’uso esclusivo delle mani passa sul supporto prescelto e prende forma attraverso l’azione gestuale. Alla base della tecnica di Ambrosino, una predilezione per gli smalti: fluidi e malleabili, scivolano con facilità assecondando docili il movimento che gli si imprime. Seducenti più che mai, gli smalti sposano al meglio la versatilità di Ambrosino il cui estro è alimentato dalla necessità, sempre più radicata, di esprimersi incanalando, orientando, dando sfogo al prorompere della sua inesauribile vivacità d’animo generata dal movimento dei pensieri, delle idee, delle suggestioni e del loro continuo comporsi, scomporsi e ricomporsi lungo i sentieri della creatività.Dalle primissime opere, assolutamente minimal, quelle piccole macchie sparse di colore nero ‘ poi rosse, quindi di altri colori ‘ con gradualità, la maggiore dimestichezza acquisita con la pittura, la maggiore coscienza della propria creatività ha spinto Ambrosino a passare dalla scelta di supporti pittorici di misura più piccola ad altri di dimensioni sempre maggiori o comunque a tentare composizioni multiple di dittici, trittici…polittici.Autodidatta, di professione imprenditore, Ambrosino ha un interesse antico per l’arte, quella contemporanea specialmente, ma dipinge da appena qualche anno e lo fa sull’onda di un doppio entusiasmo, quello della sua estrema vitalità nell’avvicinare la vita quotidiana con le sue esperienze e quello suscitato in chi guarda i suoi lavori e ne resta irrimediabilmente affascinato, per i colori e le forme enigmatiche che vi scopre. Curioso della vita e del mondo che lo circonda, è di continuo in giro, sempre in cerca di ispirazioni e novità con le quali confrontarsi; assetato di conoscenza assorbe tutto ciò che vede. Di qui la fase della sperimentazione più materica: quella con il cellophane accartocciato per la serie delle dune bicromatiche che ricordano i paesaggi vulcanici eoliani, di Stromboli in particolare; quella monocromatica ‘ tutto bianco o tutto nero – con il cemento, veri e propri massetti attraversati da ampi e profondi solchi; una parentesi breve ma intensa e appagante dopo la quale è ritornato felice allo smalto e alle macchie, definitivamente più intense e senza soluzione di continuità con l’utilizzo di quasi tutta la tavolozza dei colori, con una particolare preferenza per le tonalità del marrone e la scala dei blu dall’azzurro al turchese abbinati ora con i bruniti dorati ora con il grigio argento.Simpatica e spensierata, poi, la fase degli smile, un sottilissimo dripping giallo in camp blu, blu in campo arancio che attraversa i pannelli in forma di mezzaluna coricata che sorride sorniona a chi la osserva.”
Paola de Ciuceis